Parlare di donne, di esistenza e di resilienza, di privato che deve essere sempre politico, di come tanto sia cambiato e tanto ancora debba essere cambiare, di come gli anni del Berlusconismo hanno in qualche modo tarpato il processo di evoluzione e di come i tempi stanno tornando ad essere difficili.Parlare di come le giovani donne vivono situazioni di ipercarico lavorativo perché manca il sostegno alle madri, parlare perché questo è il modo giusto per confrontarsi.
Grazie a Mariangela Cioria, a Maria Paglia autrici del saggio “Tu s’femm’na” (Deltatre edizioni) presentato alla Libreria Barbarossa di Benevento nell’ambito delle attività culturali organizzate da Culture e Letture aps.
Con loro le testimonianze di Silvia Scola, autrice della postfazione al testo, Elena Cuoco, Antonella Esperto, Patrizia Pizzulo, Irene Zoppoli, Floriana Coppola che hanno tessuto il filo delle narrazioni da quelle del passato raccolte in circa 800 registrazioni da Mariangela Cioria al futuro rappresentato dalle più giovani.
Proprio le giovani generazioni hanno parlato di come, a fronte di un decisivo miglioramento nella questione della parità di genere, la società sia ancora penalizzante nei confronti delle donne contemporanee alle prese con lavoro, famiglia, figli e a volte senza la rete parentale di supporto sulla quale potevano contare le generazioni precedenti.
Quante volte ce lo siamo sentite dire quel “Tu s’ femm’na’!” che precludeva tante campi di azione. Tu sei femmina era una sorta di imperativo categorico che palesava i “No” che non si aveva bisogno di ribadire ed era un imperativo da trasmettere a tutte le generazioni future di femmine.
E’ emozionante leggere storie in qualche maniera castranti, ma lo è ancor di più ascoltare (il libro è dotato di qrcode) le voci di chi quella vita l’ha fatta e a quegli imperativi si è sottoposta qualche volta riuscendo a riscattarsi, il più delle volte arrendendosi con stoica sopportazione. Diviso in tre parti il volume offre un ampio spazio di riflessione a partire dalle “donne stendate”(che vivono a fatica) a cura di Maria Paglia per passare alle testimonianze a cura di Mariangela cioria e ai contributi della terza parte che raccoglie le testimonianze delle donne irpine e sannite contemporanee. Un libro al femminile per i vari contributi: Luisella Battaglia che ne cura l’introduzione, Maria Raffaella Calabese de Feo per la premessa, Silvia Scola che ne ha scritto la postfazione e loro, le protagoniste, le donne che hanno avuto il coraggio da vendere e si sono raccontate a cuore aperto.
L’incontro molto partecipato è stato moderato da Elide Apice, vicepresidente di Culture e Letture aps, ed è stato arricchito dalle letture di Alda Parrella.